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ISEC Team

Idratazione e sport nella donna, studio.


di Giorgio Galanti e Paolo Manetti

INTRODUZIONE

Nelle donne la distribuzione di tessuto adiposo è maggiore rispetto agli uomini (27% vs 15% del peso corporeo), poiché oltre alla quota di grasso presente nei deposi adiposi, quota che sostanzialmente non differisce sostanzialmente nei due sessi, vi è una quantità di massa grassa sesso-specifica che riveste importanti funzioni correlabili alla risposta ormonale ed alla gravidanza, più che alla metabolizzazione inducibile con l'esercizio fisico.

I processi di metabolizzazione energetica e di reidratazione nelle donne rimangono ancora in parte non chiariti, poiché gran parte degli studi clinici controllati sono stati eseguiti su atleti di sesso maschile. Risulta pertanto utile studiare i processi reidratativi dell'atleta di sesso femminile, ai fini di meglio comprendere le modalità di reintegrazione idro-salina in questa categoria di soggetti. In particolare valutare le diverse capacità reidratative di acque con contenuto minerale differente.

Tramite metodica impedenziometrica (Body Impedance Analyzer-BIA) è oggi possibile ottenere in modo non invasivo, rapido e ripetibile la determinazione della composizione corporea attraverso un modello a tre compartimenti (Massa grassa, Massa extracellulare, Massa cellulare). In particolare la misurazione dell'acqua totale (intra- ed extracellulare) attraverso i BIA è stata comparata a sistemi di diluizione con radioisotopi radioattivi, ottenendo la validazione del metodo (correlazione BIA vs Deuterio e Trizio pari a R=0.96).

MATERIALI E METODI

Sono state studiate 28 atlete, allenate a sport di tipo misto (tennis, aerobica), di età compresa tra i 20 e 39 anni (età media: 24.6±4 anni). Tali soggetti sono stati sottoposti valutazione impedenziometrica dello stato di idratazione tissutale in condizioni basali, lontano dai pasti, in ottemperanza alle norma indicate dal NIH Consensus Statement. Le atlete sono poi state sottoposte ad una seduta di aerobica ad alto impegno cardiovascolare (60 min, in condizioni climatiche caldo-umide) durante la quale non è stato concessa l'assunzione di alcuna bevanda o alimento. La quantità di sudore persa con l'esercizio è stata valutata con misurazione del peso corporeo, privo di indumenti, dopo la seduta di allenamento.

Solo dopo la misurazione del peso corporeo è stata somministrata una quantità di acqua pari al peso corporeo perso, maggiorato del 20% complessivo. Tale reidratazione è stata eseguita in un gruppo di 12 soggetti con acqua minerale (Na+ 114 mg/L, K+ 12 mg/L, Ca++ 202 mg/L) e nelle restanti 16 atlete con acqua oligominerale (Na+ 7 mg/L, K+ 1 mg/L, Ca++ 46 mg/L). Ad almeno 30 min dall'inizio della reidratazione è stata eseguito un nuovo esame impedenziometrico. A distanza di due giorni dalla suddetta valutazione sono state nuovamente ripetute tutte le procedure di misurazione, invertendo la qualità dell'acqua (minerale con oligominerale). Soltanto 21 atlete hanno completato il protocollo di studio. I dati relativi alle curve di reidratazione sono stati confrontati con adeguati test statistici (test di student per dati appaiati).

RISULTATI

I dati ottenuti sono descritti in tabella 1 come media e deviazione standard. I valori basali di peso corporeo, acqua corporea totale (TBW), acqua extracellulare (ECW), massa cellulare (BCM) e massa grassa (FM) non hanno mostrato differenze statisticamente significative nei soggetti sottoposti a reidratazione con acqua minerale e oligominerale. Anche la perdita di peso corporeo post-esercizio, imputabile alla perdita di acqua persa col sudore, è risultata confrontabile nei due gruppi (1,3% vs 1,8%, p=NS). La reintegrazione con acqua minerale ha mostrato un superamento della quota di TBW rispetto ai valori basali, a differenza della reidratazione con acqua oligominenarale, che, a parità di tempo trascorso, non ha raggiunto i medesimi valori di partenza. La distribuzione idrica nel gruppo reidratato con acqua minerale ha evidenziato un ripristino dei valori basali a livello extracellulare ed un miglioramento dei valori di massa cellulare basali. La reintegrazione con acqua oligominerale non ha mostrato la capacità di recuperare la quota di acqua extracellulare basale, mentre è stata recuperata la quota di massa cellulare, a parità di tempo trascorso. In conclusione la reintegrazione con acqua minerale ha evidenziato un più rapido recupero dell'acqua totale ed extracellulare. Non sono comparse differenze significative per quanto riguarda il recupero della quota di massa cellulare, benché in entrambe le reintegrazioni sia con acqua minerale, che oligominerale, è stato raggiunto il recupero dei valori basali di massa cellulare.

Tabella 1: Modificazioni dei valori antropometrici e impedenziometrici nei due gruppi reidratati rispettivamente con acqua minerale e acqua oligominerale.

BIBLIOGRAFIA

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